Cronistoria
1984
1984 - 1° rassegna di pittura, poesia, fotografia "Gli artisti nei centri storici" Comune di Arcola (SP) 27-28-29 agosto - Trebbiano (SP) 31/8 - 1/2
1984 - Collettiva dei vincitori del XII concorso nazionale di pittura "La quercia d'oro" Galleria d'arte moderna "L'OLMO" 8/20/settembre
1984 - 4° mostra collettiva di pittura, grafica e poesia - CRAL TMI La Spezia sala Dante 23/30 giugno
1984 - XII concorso nazionale di pittura "La Quercia D'Oro" - Estemporanea di pittura sul tem "Paesaggio, vita e lavoro" 10/giugno Quercia di Aulla (MS)
Assegnato il 1° premio ex-aequo
1984 - "Estate dei rioni 84" S. Stefano Magra 2° premio di pittura estemporanea "S. Stefano e i suoi colori"29/7/84
assegnato il 3° premio ex-aequo
1984 - 3° edizione del premio internazionale di pittura "Città di Bagnone 4/15 agosto - teatro comunale, Bagnone circolo culturale "G. Fantoni Lunigiana" 2° classificato per la sezione "figurativo classico" - premiato con coppa.
1985
MAGNIFICENZA CROMATICA IN OGNI SOGGETTO
Magnificenza cromatica in ogni soggetto. In questo modo si evidenzia la pittura di questo artista poderoso che stendendo il colore con grande libertà, violenta lo spazio per fissare le splendide immagini di paesaggi, fiori e marine.
Artista dal solido mestiere, Delsoldato interpreta il vero con grande libertà, generando composizioni di notevole equilibrio compositivo e vibranti per la magia del colore.
Fiori che nascono dal nulla, girasoli di incredibile bellezza, composizioni fantastiche nelle quali l'elemento naturale è risolto nella massa cromatica. In questa stupenda girandola di mezze tinte, di rossi improvvisi , di verdi esuberanti ogni soggetto trova la sua esatta collocazione, assorbendo i colori intorno e inserendosi nel tessuto pittorico del quadro con perfetta sintesi.
Gli alberi, i prati, le case, tutto questo nel rispetto di una lettura che è per noi tradizione estetica di valore incalcolabile e Delsoldato si riallaccia a questo modulo dilatando i confini del tradurre, per interpretare con la forza dei sentimenti lo splendore delle cose.
Cieli tempestosi e immensi sereni, alberi rigogliosi e piangenti scheletri autunnali, ogni cosa letta con scrupolo e un'attenta ricerca formale e coloristica che diviene arte quando Delsoldato libera la sua pennellata nel ritmo stupendo delle foglie al vento.
Un'artista quindi personalissimo in ogni manifestazione, sempre attento nel filtrare la mutevolezza degli eventi con una sensibilità affinata dal lungo lavoro.
Bruno Cosignani 29/05/1985
1986
SERENITA' ESPRESSIVA
Uno dei temi comuni alle tele del pittore Delsoldato, forse il leit-motiv delle sue opere, è rappresentato da quella serenità (espressiva) che, lungi dal costituire un limite, ci aiuta a capire il fascino della sua pittura.
Essa nasce non tanto dai temi rappresentati magistralmente, quanto dalle tonalità del colore, che ha il pregio di essere "rasserenante", senza mai sconfinare nell'opaco.
Graziella Carlini
1986 - 1° rassegna d'arte città di Viareggio "omaggio al carnevale di Viareggio" - sala d'arte europa 2000 13/2 - 23/2
Premiato con coppa - 2° premio per la pittura
1986 - Circolo culturale "G. Fantoni" collettiva di primavera 86 13/27 aprile La Spezia
1986 - Mostra di pittura estemporanea "Dipingi piazza Brin" in occasione del 1° centenario della costituzione della parrocchia di N.S. della Salute (1886-1986) 1° giugno
1986 - 7° premio internazionale di pittura "Castagna d'argento" 12/12 - 19/12 Auditorium di Sarzana
Premio speciale con coppa.
1987
Al lavoro durante l'estemporanea di pittura del 01/06/1986 in piazza Brin (La Spezia). Il quadro finito è raffigurato più sopra (GA30213)
1987
ROMANO DELSOLDATO: ARIOSE E VIBRANTI ATMOSFERE
I lavori di Romano Delsoldato sono un inno alla semplicità del vivere, una sfida all'artificio ed alle elucubrazioni intellettualoidi. Egli ama la pittura "en plein-air" degli impressionisti e, infatti,i suoi paesaggi nascono tutti da un contatto con la natura, vissuta intensamente ed intensamente contemplata, per poterla poi trasfondere sulla tela con sentimento panico della vita. Le sue e ariose e vibranti atmosfere, intrise di luce solare, esaltano la serenità di un mondo dove non ha spazio il facile gioco o la corriva costruzione. Artista eccellente, Delsoldato ha saputo cogliere la lezione dei grandi maestri e, con tenace ed assiduo lavoro di scavo della materia trattata, ha raggiunto una professionalità che gli permette di trasfigurare il reale in accenti di suggestiva liricità. Notevoli quindi, i suoi paesaggi, ma anche le composizioni floreali, che denotano conoscenza del colore ed acuta sensibilità inventiva.
Oreste Burroni
1987 - Collettiva di pittura "Collettiva di primavera" Circolo Culturale G.Fantoni Lunigiana 7/3 - 27/3
1987 - 1° estemporanea di pittura "Maestro Ruffini Pietro" indetto dal Circolo culturale "G.Fantoni Lunigiana" - Comano - 29/30 agosto
Premiato con il 2° premio acquisto.
1987 - 4° edizione premio di pittura "Foglia d'oro 87" Circolo culturale G. Fantoni Lunigiana 3/10 - 17/10 La Spezia
1988
TESTIMONIANZA PER LA 5° MOSTRA DI PITTURA GRAFICA E POESIA AL cral TERMOMECCANICA 15 - 30 OTTOBRE 1985
ROMANO DELSOLDATO
Il colore è pulito, il tutto squisitamente ordinato e con una soluzione pittorica smagliante. La composizione è di una spazialità impressionista notevole e, anche per Romano, la forma assai rispettosa del concetto pittorico è espressa con rara disinvoltura. Opere paesaggistiche, dunque, di realismo pittorico ben costruito e di calibrata e giudiziosa essenza formale.
Dal servizio televisivo di Franco Ortis trasmesso il 28 ottobre 1985 da Teleliguria Sud
1988 - 2° incontro d'arte in Versilia 1988 - Omaggio al carnevale di Viareggio, patrocinato dal Park Hotel Lido di Camaiore 13/2 - 28/2
Premiato con coppa - 2° premio assoluto per la pittura. N° di catalogo gigarte GA 32461 "fiori" rappresentato a lato.
1990
Romano Delsoldato sceglie come soggetti gli aspetti della natura che esistono nella sua terra di origine. E' stato forse spinto in questa direzione dal desiderio di non distaccarsi dal paesaggio emiliano, o anche da quello ligure o forse da ragione più profonda.
I colori ad olio e i chiaroscuri costituiscono la base della sostanza pittorica e le sue tele si inquadrano nell'ambito di un gusto di ispirazione propria, seppure sottilmente legata alla tecnica manieristica dei pittori impressionisti francesi.
Inoltre l'artista si esprime con intensità nel motivo decorativo floreale. I suoi dipinti nella realtà naturalistica portano questo particolare genere di pittura a livello di forma d'arte completa.
Nelle composizioni di Delsoldato il realismo diventa poesia nel momento in cui raffinate tonalità (in particolare freddi veri e ocre gialle) si intrecciano in un gioco di reciproche corrispondenze.
1991
1991 - Premio di pittura "Foglia d'oro" Circolo culturale "G. Fantoni Lunigiana"
Premiato con il 2° premio e targa
1997
1997 - 7° Edizione del premio di pittura "Foglia d'oro" circolo culturale "G. Fantoni Lunigiana"
All'opera "Rigoso (PR)" olio su tavola telata è andato il 1° premio per la sezione pittura. Il quadro è stato donato alla pinacoteca del Circolo Fantoni a Serricciolo (MS) (N° di cat. personale 427)
Opera di riferimento
DAL PARCO FLUVIALE DELLA MAGRA: LA CHIESETTA DI MONTEDIVALLI
Visualizza l'opera2000
DALLA PRESENTAZIONE TELEVISIVA DELLA MOSTRA PERSONALE AL CIRCOLO CULTURALE "G. FANTONI LUNIGIANA"
LA SPEZIA 5/2 - 17/2
Mentre mi avvio al centro culturale "G. Fantoni Lunigiana" per filmare l'opera di Romano Delsoldato, penso a com'è ora la sua pittura. Sono anni infatti, che non vedo i quadri del pittore spezzino fin dai tempi che dirigevo, con Franco Levi, la galleria "La Sprugola". Gli addetti al settore artistico e i simpatizzanti dell'arte sanno di che cosa tratto.
Delsoldato è un impressionista ed è difficile cambiare, cercare quelle nuove vie che sono il Cubismo, l'Astrattismo, l'Informale, l'arte Pop ecc. Insomma quei sacri legami dell'arte del mondo moderno prima, e ora contemporanei.
La città è piuttosto silente oggi, martedi 15 febbraio in piazza Brin, ed una causa di ciò è lo sciopero dei mezzi pubblici, anche se qui passano soltanto gli autobus che provengono da Pegazzano e da Rebocco e quindi se c'è rumore, c'è, ma trattenuto.
In piazza Brin la bella fontana, pare pavoneggiarsi e la chiesa domina sulla piazza tetragona, nella sua romanità.
Entro al Fantoni e mi vengono incontro le opere di Delsoldato e il pittore stesso. E' come pensavo: Romano Delsoldato è e rimarrà, a mio parere impressionista. Un impressionismo procace, plastico, dominato dai colori che contrastando, creano quelle ombre che rendono più volumetrica l'opera. Questo comportamento cromatico è di vitale importanza nei dipinti di Romano, anche se non assoluto.
La scoperta della luce per gli impressionisti fu importante come per il Brunelleschi la scoperta della prospettiva. Chi poteva supporre in quel lontano tempo umanistico, che in una pochezza lineare formativa erano gli estremi di una rivoluzione artistica che soggiogò letteralmente pittori e scienziati.
Qui in Delsoldato, lo spessore cromatico è marchiato dal colore che dà forma che trascende la realtà, che acquista dolcezza e bellezza per gli effetti luministici cui Delsoldato si abbandona.Il colore tende più alle terre ma l'impasto è comunque multiforme, la lettura è immediata anche se non facile. Del resto la difficoltà di recepire una forma che spii e scovi la realtà che appare come non è, è la stessa difficoltà che si impadronì di critici famosi come Robert Gordon e Andrev Forge davanti al "Le Dèjeuner sur l'erbe" di Claude Monet; forse perchè il primo dipinto eseguito dal maestro sul tema, era frammentario, mentre la seconda opera del 1866 anche se in formato più piccolo, contiene quella grandiosità propria del nuovo che sa eccitare e sa anche stupire.
Un'ardita messa in scena cromatica impressionista dunque, che ritroviamo in Delsoldato nei suoi alberi, nella sua terra, nelle acque, nei rivi, nelle cose, elementi che determinano freschi paesaggi, che si consolidano nelle sfumature proprie della luce, quasi immobili nella loro ricercata essenza del profondo che stimola l'osservatore, che allena occhio e mente alle variabilità cromatiche che celano sempre un quid di misterioso.
Sincero amico della vera realtà dunque, forse interpretata dalla fantasia e da una sua creatività, Delsoldato dipinge episodi di vedute e vita "en plain air" tanto amate dagli impressionisti e per noi attenti lettori assai affascinanti.
Flobert, a proposito del romanticismo, si era lasciato andare ad una definizione come mera natura e mero sogno; qui in Delsoldato la natura e i sogni romantici si fondono con una lieve prevalenza del primo. La vera irrealtà è sogno, quello stesso che anima i dipinti di Chagall e del simbolismo in generale. Delsoldato è più tetragono nei riguardi del suo vero. La natura ispira e il pittore ne respira gli aliti che interpretati in forme e colori danno così luogo alle sue vedute, ai suoi fiori e alle sue nature morte, contrassegnato il tutto con quella che è stata ed è tuttora la saggezza del trattato impressionista.
Ad onore del vero, comunque, non è detto che Delsoldato sia proprio impressionista. L'impressionismo è francese non c'è dubbio. E' fiorito nel 1870 quando l'Italia dichiarava o stava per dichiarare la propria indipendenza, ma prima dell'impressionismo in Italia nasceva la pittura macchiaiola. La pittura della campagna, anch'essa "en pain air". G. Fattori primo fra tutti, Segantini, Silvestro Lega, una pittura questa nostrana nata sotto i migliori auspici per far sorridere, far stare lieti. Per fare un esempio di date, quando De Tivori scoprì a Parigi nel 1855 la pittura di Barbizon, Renoir aveva 14 anni. Il primo gruppo macchiaiolo era più vecchio di 10 anni di quello impressionista. Ecco perchè non si può dire che Delsoldato non si sia rifatto a questa pittura.. Dal sud francese, da Aix-en-Provence di Cesanne, dalla provenza, dalla Bretania al centro dell'Italia dunque in quella Maremma contadina accarezzata dal sole, piena di vita di suoni e di canti. In questa bellissima nostra Toscana ricca d'umori sereni dell'umile lavoro della terra, delle sconfinate praterie.
I quadri di Romano Delsoldato ritraggono dal vero questa terra di nobili tradizioni e il colore affonda nei luoghi il suo piglio terroso. La visione è meno ampia, meno dilatata nello spazio di quella macchiaiola quindi più costretta dai primi piani più affollati di natura, mentre l'uomo figura assai poco, al contrario della pittura di macchia dove la figura era quasi sempre presente. "il salto delle pecore" del Fattori e "La visita" di Silvestro Lega ci insegnano.
A monte di tutto ciò, Delsoldato con i suoi colori a volte accesi a volte smorzati, esprime l'intimo essenziale di questo mondo; e sebbene il linguaggio non sia nuovo, quale linguaggio è ora nuovo, da Derain in poi tutto è ripetitivo.
Il lavoro di Delsoldato non è certamente visitato dalla noia, da una sequenza disaccattivante dei valori umani. Questi quadri di Delsoldato con i suoi colori cupi di ombre e di rasserenanti solazioni, innescono delicati trapassi cromatici, individuano una sensibilità di osservazione e una natura divinica poetizzazione. Non c'è intenzione metafisica, c'è un'individualizzazione di purezza formale con la quale il misterioso della natura, effonde il suo tessuto cromatico.
Ecco ancora, allora, un lieto vibrare d'atmosfere, che tende a risolversi in concetto luminoso che rivela nel suo substrato un quid emotivo che si bilancia tra orizzonti e non in assoluta libertà che si estende nella sua esemplare semplicità.
Semplice, ma di una sottile eleganza, l'opera di Delsoldato che stà con un concetto di lirica poesia nel lirismo della traduzione più esemplare. La sua opera, dà esempio di un valido rapporto tra mano e mente che riescono a trascrivere sulla tela umori suggestivi della natura con l'abile invenzione di un uso mai distaccato del colore, che vivifica ombre, luci fiori, foglie, alberi, erbe che assumono certezze naturali attraverso la sensibilità coloristica che vi emerge.
E' strano, ma la pittura di macchia oppure d'impressione, arriva allo sconcerto, sembrerebbe quasi che l'artista che la propone come gia fu per Monet, volesse anche dipingere l'aria, più che creare atmosfera.
La forma comunque riesce a fondersi con gli elementi che la compongono, leggi disegno, leggi ombre, leggi luci e altra inventiva paesaggistica con quell'indefinito non finito che sa accarezzare poi la sua bellezza.
Esco dal Fantoni, e mi immergo nuovamente nella città, ritrovo ovviamente piazza Brin, ritrovo il suo parco e la sua bella fontana. E' una splendida giornata di metà febbraio e c'è nell'aria gia un quid di primavera. Vorrei soffermarmi un pò sui miei pensieri, su uno specialmente che bussa continuamente per dirmi che il tempo vola; Piazza Brin è qui a dirmi che tutto è come tanti anni fa, ma è bugiarda; osservo intorno la gente che va e che viene e sorrido, soltanto ieri io e voi eravamo dei bambini.
prof. Franco Ortis
2002
...Sincero amico della vera realtà dunque,forse interpellata dalla fantasia e da una sua creatività, Delsoldato dipinge episodi di vedute e vita "en plain air" tanto amate dagli Impressionisti e per noi attenti lettori assai affascinanti...
2002 - Estemporanea di pittura "Colori della Lunigiana 2002" Circolo culturale "G.Fantoni Lunigiana"
...Delsoldato con i suoi colori a volte accesi a volte smorzati, esprime l'intimo esistenziale di questo mondo; e sebbene il linguaggio non sia nuovo, quale linguaggio è ora nuovo, da Derain in poi tutto è ripetitivo.
Semplice, ma di una sottile eleganza, l'opera di Delsoldato che stà con un concetto di lirica poesia nel lirismo della traduzione più esmplare. La sua opera, dà esempio di un valido rapporto tra mano e mente che riescono a trascrivere sulla tela umori suggestivi della natura con l'abile invenzione di un uso mai distaccato del colore,che vivifica ombre, luci, fiori, foglie , alberi, erbe che assumono certezze naturali attraverso la sensibilità coloristica che vi emerge...
Da una presentazione televisiva del prof. Franco Ortis
2004
2004 - Estemporanea pittorica "Virgoletta, scorci e figure" Virgoletta - comune di Villafranca lunigiana - Associazione Manfredo giuliani
Premiato con il 3° premio e la targa